book on demandComplice la crisi dell’editoria classica, negli ultimi anni abbiamo assistito al boom del book on demand che letteralmente significa “pubblicazione su richiesta”. Come probabilmente si sarà intuito già, il book on demand nasce e si sviluppa come un’alternativa ai metodi usati dalle case editrici classiche, poiché a differenza di queste ultime riesce ad abbattere il cosiddetto rischio di impresa (che è particolarmente sentito soprattutto quando si parla di un autore esordiente).

Come funziona il book on demand

Gli step che caratterizzano una pubblicazione su richiesta sono essenziali e semplici sia da capire che da gestire. Innanzitutto la casa editrice coinvolta prepara la bozza del libro e lo contraddistingue con un codice ISBN. Il libro resta però in stand by, in quanto non viene stampato subito: una volta preparato il testo e apposto il codice ISBN, il libro viene semplicemente messo in catalogo e in vendita attraverso i siti internet e le piattaforme di e-commerce.

Ciascuna copia del libro verrà stampata all’atto della vendita, cioè soltanto quando qualcuno – sia esso un semplice lettore o un punto vendita – ne ha comprata una o più copie. A quel punto si mette in moto la stampa e la spedizione dell’ordine.

Da ciò si evince il perché il book on demand va particolarmente forte in ambito editoriale: intanto perché garantisce una qualità della pubblicazione senza che vi sia più il fenomeno della distribuzione “a casaccio” (con decine di copie che magari rimangono pure invendute), e poi perché ottimizza i costi. Da un lato, infatti, elimina il costo delle rimanenze di magazzino, e dall’altro fa sì che non vi sia alcun bisogno del contributo economico dell’autore (per cui laddove viene richiesto resta pur sempre un contributo minimo rispetto all’ordinario).

Come dicevamo, però, il book on demand funziona meglio se si parla o di autori emergenti o quanto meno di scrittori che non hanno una così ampia fetta di mercato. Quando i libri vendono parecchio, infatti, è meglio rimanere su una pubblicazione più tradizionale. Il motivo è che i costi di produzione diminuiscono al crescere delle copie, mentre invece il book on demand, dal momento in cui si basa sulla singola copia e non sul lotto, espone a costi costanti. In sostanza, anche se si stampano e pubblicano 20mila copie, il costo per singola copia rimane lo stesso!

Fatto sta che il book on demand ha fatto nascere delle realtà d’impresa, che non possono essere definite delle case editrici tout court, che sull’autopubblicazione ci hanno costruito un vero e proprio business. Tali realtà gestiscono la parte relativa alla correzione del testo e si occupano di copertina e di stampa, nonché di codici ISBN. In pratica trasformano un testo in un vero e proprio libro, di cui coordineranno pure la parte relativa alle vendite.

La pubblicazione fai da te ha così ampliato il raggio d’affari che ruota attorno al mondo editoriale, facendo nascere di fatto delle nuove realtà di impresa, e ha anche dato una grossa mano agli scrittori esordienti che non vengono quasi mai presi in considerazioni dai colossi dell’editoria.