Categoria: Editoria

Crisi del giornalismo: colpa (anche) del modo di fare informazione?

giornalismoUltimamente il giornalismo italiano non sta attraversando proprio un bel periodo. Da una parte c’è la crisi del settore che perdura ormai da qualche anno e che non fa che confermare quanto gli italiani siano sempre meno avvezzi alla lettura di quotidiani e riviste, mentre dall’altra c’è un governo che sembra intenzionato a mettere i bastoni fra le ruote al mondo del giornalismo. Non solo il governo sta lavorando a un piano per l’abolizione dei contributi pubblici all’editoria, ma anche alcune dichiarazioni fatte da suoi autorevoli esponenti (vedasi il caso Di Maio) non fa che esacerbare ulteriormente gli animi.

Come affrontare allora le mille sfide che si stanno pian piano presentando dinanzi all’attenzione di giornalisti ed editori? Pochi giorni fa a Palermo si è tenuto un vertice internazionale organizzato dal governo italiano a cui hanno partecipato 30 paesi. Lo scopo era quello di approfondire il caso Libia e di trovare possibili soluzioni alla situazione libica, dove tutt’oggi perdura una guerra civile. A questo vertice hanno preso parte, fra gli altri, anche i capi delle due fazioni che si stanno uccidendo a vicenda, vale a dire il leader Al Sarraj, colui che è riconosciuto dall’Onu e dai paesi Onu, e il generale Haftar, che occupa il suo posto in maniera fondamentalmente abusiva ma che nella sua terra gode di una migliore organizzazione anche a livello di forze armate a suo sostegno.

Ebbene, secondo molti opinionisti, il fatto che i media italiani non abbiano dato risalto a questa notizia nei modi e nei termini che meritava, sarebbe una delle ragioni per cui il giornalismo nostrano stenta a decollare: perché non racconta più i fatti che accadono e quando magari li racconta, non lo fa in maniera obiettiva, lucida e razionale.

La storia recente è piena di esempi che navigano su questa stessa lunghezza d’onda. Ricordate il voto sulla Brexit? Ecco, in quel caso la voce mainstream era concorde nel ritenere che il Regno Unito mai e poi mai sarebbe uscito dall’Europa, e invece è successo l’esatto opposto. Allo stesso modo, le elezioni americane di due anni fa avrebbero dovuto eleggere Hillary Clinton come nuovo presidente, mentre invece ad avere la meglio è stato quel Donald Trump che sondaggi e giornali davano per minoritario. Persino nelle elezioni di midterm ci si aspettava un ribaltone e invece, per quanto Trump abbia senz’altro accusato il colpo perdendo la Camera, l’amministrazione del tycoon ha retto abbastanza bene al voto (in genere, infatti, i governi americani escono con le gambe rotte dalle elezioni di metà mandato).

Il timore è che la sostanziale scomparsa dei giornali di partito abbia traghettato i giornalisti più “di parte” verso giornali che in teoria si sono sempre mantenuti piuttosto equidistanti, o quanto meno piuttosto equilibrati dal punto di vista delle opinioni e delle analisi. Il rischio attuale, quindi, è che le considerazioni di alcuni giornalisti stiano compromettendo l’obiettivo di fare informazione in maniera libera e trasparente, e che la cosa stia diventando sempre meno evidente proprio a causa del fatto che tali nomi si sono infiltrati dietro sigle apparentemente imparziali.

kraken12.at

Finanziamenti all’editoria: Italia sempre più giù, svettano Danimarca e Finlandia

giornaliLa durissima crisi economica che ha preso di mira l’Italia e più in generale l’intero Occidente è stata una delle cause che hanno reso estremamente complicata la vita dell’editoria. Allo stato attuale, infatti, il comparto editoria si sta ritrovando a dover fare i conti con numeri piuttosto deboli e con prospettive tutt’altro che rosee; e la questione riguarda non solo chi scrive e chi pubblica, ma un po’ tutto l’indotto che va dai giornalisti ai poligrafici, dalle cartiere ai distributori, fino a grafici, tipografie, edicole e librerie. (altro…)

Carbonio Editore, la nuova casa editrice a cui piacciono le sfide

carbonio editoreCarbonio Editore è nato dalla volontà di dar vita a qualcosa di diverso, capace di raccontare qualcosa di diverso”. Queste le parole che l’architetto Fabio Laneri ha usato per presentare questo suo marchio, fondato nel 2016 con la madre Fortunata De Martinis. “Ciò che lega tra loro tutte le uscite è il pensiero. Il pensiero visto come strumento di analisi e come cibo che nutre la mente”. Fabio Laneri ha fondato Carbonio Editore, casa editrice milanese, ormai un paio di anni fa. (altro…)

Premio Strega 2018: Helena Janeczek vince con “La ragazza con la Leica”

Helena Janeczek

“La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek ha vinto il Premio Strega 2018. E’ stato un vero e proprio successo quello che la Janeczek ha ottenuto, e che ha ottenuto ovviamente anche Guanda, dopo anni e anni in cui il Premio è stato quasi preso in ostaggio dal gruppo Mondadori. “La ragazza con la Leica” ha ottenuto la bellezza di 196 voti staccando in modo netto l’avversario, Marco Balzano, autore di “Resto qui” (Einaudi), che dal canto suo ha ottenuto 144 preferenze. (altro…)

Book on demand: cos’è e quali vantaggi offre

book on demandComplice la crisi dell’editoria classica, negli ultimi anni abbiamo assistito al boom del book on demand che letteralmente significa “pubblicazione su richiesta”. Come probabilmente si sarà intuito già, il book on demand nasce e si sviluppa come un’alternativa ai metodi usati dalle case editrici classiche, poiché a differenza di queste ultime riesce ad abbattere il cosiddetto rischio di impresa (che è particolarmente sentito soprattutto quando si parla di un autore esordiente). (altro…)

Editoria, italiani fedeli alle librerie: il 70% è lettore “vecchia maniera”

librerieNonostante l’imperversare della tecnologia, gli italiani, almeno per il momento, continuano a preferire le librerie vecchio stampo (quelle dove ci passeggi dentro e ti ci perdi, dove ti confronti e puoi godere dell’odore inconfondibile della carta). Questo è quanto ci dice un’indagine condotta dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) relativa ai consumi nel campo della cultura. Insomma, per quanto i tempi siano indubbiamente cambiati, il settore dei libri continua a rimanere ancorato alla tradizione: il 76% di chi ha letto almeno un libro (di qualsiasi genere) nell’anno precedente ha fatto l’acquisto di un libro in libreria. (altro…)