suburra

E’ un libro, un film e pure una serie tv di successo (si tratta peraltro della prima serie tv prodotta in Italia dal colosso dello streaming Netflix). Insomma, anche se solo per sentito dire, tutti conoscono Suburra, il capolavoro nato dal genio di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo.

Tuttavia, ciò che in molti non sanno è che Suburra è parte integrante di un complesso di romanzi che in qualche modo si assomigliano tra loro per vicende, personaggi e contesti: tanto per intenderci, Suburra può esser visto a tutti gli effetti come una costola di Romanzo Criminale, che è un’altra opera a cui gli italiani sono molto affezionati (questo però non significa che se non leggete Romanzo Criminale non capirete Suburra, sia chiaro!).

Ebbene, questo libro nato da Bonini e De Cataldo è ambientato in una Roma quasi surreale, in cui il confine tra legalità e criminalità si fa sempre più labile, tanto labile da dipendere quasi esclusivamente dalle volontà di un solo uomo, il cosiddetto “Samurai”.

Da lui dipendono le sorti di un progetto immobiliare ribattezzato con il nome “Waterfront” e che punta a seppellire il litorale romano di centri commerciali, stabilimenti balneari, chiese, palestre, immobili residenziali e strutture ricettivo-turistiche. In sostanza, il Samurai ha un piano molto preciso per la costa romana: cospargerla di cemento e dare luogo così a una delle più grossi speculazioni edilizie della storia italiana. E questo suo progetto, ovviamente, non potrà non coinvolgere bande criminali, giornalisti, uomini di Chiesa e politici.

Ebbene, Suburra ci racconta di questa volontà e delle dinamiche che vi seguono quasi inevitabilmente; si approfondiscono quindi storie e personaggi e si arriva al punto in cui tutto ciò culminerà nella scoperta del cadavere di una escort, morta per overdose dopo aver trascorso una notte in compagnia dell’onorevole Pericle Malgradi, implicato nei loschi affari del Waterfront.

La morte della donna farà vacillare sempre di più gli equilibri che il Samurai aveva provato a costruire, e in questa seconda parte della storia arriveranno a metterci del loro anche Alice Salvani, attivista che non si è mai voluta piegare alla criminalità, e il Tenente Colonnello Marco Malatesta, che con il Samurai ha un conto in sospeso di vecchia data. Queste new entry avranno un ruolo cruciale nella piega che prenderanno gli eventi.

Messa così potrebbe sembrare che le dinamiche siano parecchie e magari anche troppo aggrovigliate tra di loro per poter seguire il tutto con una certa attenzione. Ma la suspance e il coinvolgimento che Suburra riesce a creare renderanno il tutto meno complicato di quanto si possa pensare. Dopotutto se Suburra riesce ad essere così amata dal pubblico nonostante non sia certo la prima opera che parla di speculazione edilizia all’italiana, ci sarà pure un motivo, no?

Basta farsi coraggio e superare la difficoltà iniziale – che consiste soprattutto nel memorizzarsi protagonisti e ambientazioni -, perché dopo quella fase là il romanzo riesce ad entrare nel vivo, a conficcarsi nella mente del lettore e a regalargli incredibili colpi di scena. Tanto più riesce a farlo nel momento in cui il lettore prende atto che “certe dinamiche” non sono poi così lontane dalla realtà…